Sono un figlio di questa terra dal carattere impetuoso, verde, rigogliosa e sempre accompagnata dalla musica di centinaia di ruscelli.
Sono cresciuto in altura come fanno gli abeti odorosi ma anche nell’ombra, come le magiche genziane di Asclepio.
Ho imparato molto da questa terra e dalle sue genti, dai gesti di uomini e donne dagli occhi scintillanti. Ho avuto amici veri tra i ragazzi del paese: Casoli. Un borgo antico, vivo, pervaso da un’anima che ti fa sentire fiero di appartenervi ed io, quell’anima l’ho avvertita e condivisa.
Altri amici non meno veri, li ho incontrati nei boschi, correndovi dentro, da solo.
Ho corso nei boschi assaporando il potere inebriante della libertà e ho sentito spesso anche la morsa dell’angoscia, del dolore e della frustrazione. Anche questi col tempo, sono diventati amici. Ancora stanno con me, ci frequentiamo spesso.
Sono stato formato dalla cultura antica, atavica e profonda delle personalità più rappresentative nel loro mondo.
Un mondo di erbe curative, di gesti, di luoghi e di appuntamenti col Potere; un potere percepito nell’aria, tra le foglie degli aceri o mentre si muoveva sotto i capelli divenuti dritti e la schiena percorsa da milioni di invisibili formiche.
Mi è stato donato tutto e tutto gratuitamente. Lo scopro ogni giorno, accorgendomi di quanto quello che faccio e conosco, derivi da quei doni, da quelle mani piene che mi hanno condotto sapientemente a crescere come guaritore e testimone di un passato che non tornerà.
Tutto quello che in seguito ho appreso nelle scuole e nelle università, quello che ho divulgato e che ancora propongo; le lezioni, le conferenze, i libri e da qualche tempo anche servendomi del mezzo televisivo e dei “social”, altro non è che aver imparato ad “incartare” meglio i doni ricevuti nella mia infanzia apuana.